Ravioli primavera al Vecchio di Montefollonico
Proponiamo una ricetta tipica toscana, con ingredienti del territorio che vantano una lunga tradizione.
Si tratta dei "ravioli" pasta ripiena che nel Rinascimento fu utilizzata soprattutto sulle tavole dei ricchi mercanti e della nobiltà del tempo. Era infatti un piatto molto costoso.
Tra gli ingredienti il Grande Vecchio di Montefolonico, formaggio di pecora a pasta dura, invecchiato con un leggero sapore piccante. Prende nome dall'omonima località da cui si vedono Montepulciano, Pienza ed altri storici paesi.
Invitiamo a prendere visione dei vari formaggi tipici della Toscana.
Ravioli primavera al Grande Vecchio di Montefollonico
Ingredienti per 4 persone
500 gr di ravioli ripieni di ricotta
2 zucchine
2 etti di fave sbucciate
Radicchio
1/2 cipolla
2 fettine di pancetta
100 gr di Grande Vecchio di Montefollonico
Preparazione
Lavate le zucchine e tagliatele a cubetti. Sgusciate le fate. Tagliate finemente la cipolla e fatela appassire con un poco di olio. Unitevi la pancetta tritata e le fave. Fate cuocere quasi completamente. aggiungete le zucchine ed il radicchio e completate la cottura.
Lessate i ravioli e scolateli al dente. Terminate di cuocerli nella casseruola dove avete preparato il condimento. A fuoco spento aggiungete il Grande Vecchio di Montefollonico grattugiato e servite in tavola.
Quale vino?
a cura di Carla Panicucci (produttrice di vino)
agriturismopoggiomontali.blogspot.it
Vino Brunello di Montalcino
E' un D.O.C.G. famoso a livello internazionale, dal colore rosso rubino intenso tendente al granato, limpido e brillante, prodotto con sole uve Sangiovese.
Il suo profumo è intenso e persistente, con sentori fruttati e di vaniglia, di legno aromatico e sottobosco. Il sapore di questo vino è leggermente tannico, caldo, armonioso, persistente e robusto.
Il Brunello di Montalcino è diventato un simbolo della Toscana del mondo e sembra riproporre l'inno alla vita cantato da Lorenzo il Magnifico nelle sue rime e nella frase che è rimasta famosa
"“chi vuol esser lieto sia, nel doman non c’è certezza.”
L’origine del Brunello risale alla seconda metà dell’800, quando Ferruccio Santi di Montalcino selezionò ed incominciò a vinificare uve della varietà Sangiovese conosciute, localmente, come “Brunello” per il colore scuro degli acini.
Servite questo vino a temperatura ambiente.