Leonardo da Vinci genio anche in cucina
Ideatore di ricette veloci e nuove ricette di cucina!
Leonardo da Vinci è un genio senza tempo. Le sue intuizioni, i suoi studi furono davvero avveniristici per l’epoca rinascimentale in cui visse ed inventò anche nuove ricette di cucina.
Fu Leonardo da Vinci ad inventare il panino!!
Quando si trovava al servizio di Lorenzo de Medici, Leonardo si occupava anche della cucina. Secondo la tradizione Leonardo da Vinci disse: “Pensavo di unire la carne al pane, ma come posso chiamare questo piatto?”
Anche nel campo della cucina e dell’alimentazione Leonardo da Vinci è straordinariamente moderno!
Leonardo da Vinci anticipatore dell’Expo 2015
Fu Leonardo a parlare di “calorie” e dell’importanza di assumere il cibo secondo il fabbisogno energetico quotidiano, della necessità delle verdure.
Scriveva LEONARDO DA VINCI:
“al corpo […] se tu non li rendi nutrimento eguale al nutrimento partito, allora la vita manca di sua valetudine; e se tu levi esso nutrimento, la vita in tutto resta distrutta; ma se tu ne rendi tanto quanto se ne destrugge la giornata, allora tanto rinasce di vita quanto se ne consuma; a similitudine del lume fatto dalla candela col nutrimento datali dell’omore d’essa candela, il quale lume ancora lui, al continuo, con velocissimo soccorso, restaura da sotto quanto sopra se ne consuma”.
In queste parole il concetto di cibo “frugale” e “consapevole”, su cui oggi si torna a parlare con il grande evento internazionale del 2015.
Secondo Leonardo da Vinci per vivere sano occorre seguire regole della semplicità e del piacere, che si basano sul principio che la buona salute che si ottiene e si mantiene prima di tutto con una sana alimentazione. Coniugare benessere e piacere della gola, salute e appagamento dei sensi è un’esigenza fondamentale dell’uomo.
Leonardo da Vinci e la cipolla
Il modo giusto di preparare una cipolla è di farla cuocere sotto la cenere o la brace; poi, una volta raffreddatasi, bisogna tagliarla a fettine sottili e condirla con sale, olio, aceto e succo d’uva o di pere. Mangiare troppe cipolle ti farà sentire la testa pesante, ti danneggerà la memoria, ti farà venire sonno e l’alito cattivo.
Leonardo da Vinci predilegeva le verdure!
Leonardo aveva inventato piatti vegetariani che anticipano addirittura la nouvelle cuisine.
Leonardo da Vinci cuoco al “Le Tre Rane”
Leonardo da Vinci era appassionato di cucina. Sin da bambino aveva osservato con quella curiosità che lo contraddistingueva i dolci preparati dal marito della madre, un pasticcere, Accatabriga di Piero del Vacca e lui stesso si divertiva a prepararli.
Quando poi fu introdotto alla bottega del Verrochio a Firenze, qui conobbe Agnolo di Polo, che insegnò a Leonardo come riconoscere una buona forma di formaggio, poggiando l’orecchio sulla forma e battendola con un martelletto, doveva emettere un suono preciso.
Insieme all’amico Botticelli, aprì un ristornate le Tre Rane di Sandro e Leonardo che presentava ai propri clienti menu scritto da destra a sinistra!

I piatti inventati da Leonardo da Vinci
Leonardo aveva sottoposto le sue invenzioni ai clienti, che tuttavia non dimostrarono di apprezzarne la raffinatezza.
I suoi piatti hanno nomi buffi:
- involtino di acciuga in cima ad una rondella di rapa scolpita a mo’ di rana;
- due mezzi cetrioli su una foglia di lattuga;
- zampa di rana su una foglia di tarassaco.
Quando si trasferì a Milano, alla corte di Ludovico il Moro, decise di scrivere una serie di norme per lo stare a tavola (codice Romanov), dato che aveva assistito a delle scene poco eleganti, come la pulitura della lama del coltello sugli abiti.
Le buone regole dello stare a tavola
Nei suoi taccuini, Leonardo indica anche le buone regole dello stare in tavola.
- Non mettere i piedi sul tavolo.
- Non posare la testa sul piatto.
- Non mettere bocconi masticati nel piatto del vicino.
- Non incidere il tavolo con il coltello.
- Non rimettere la frutta mangiucchiata nella fruttiera.
- Non mettersi le dita nel naso.
Leonardo da Vinci e la polenta
Nella primavera del 1473, a seguito della misteriosa morte per avvelenamento di tutti i cuochi delle Tre Lumache, Leonardo viene promosso in cucina. Il grande Genio toscano è troppo eccitato dal suo nuovo incarico alle Tre Lumache per rimanere. Da mesi ormai pensa con nausea e disgusto alla polenta che, servita insieme a pezzi di carne di difficile identificazione, è il piatto forte del posto; e subito giunge alla conclusione che nulla di tanto anonimo e insipido può essere considerato uno dei grandi piatti di quel Rinascimento che sente ormai diffondersi attorno a sé.