Benvenuti ai banchetti dè Medici
Ricette di cucina semplici e le migliori ricette per la famiglia più nota della Toscana … e non solo
Nel Palazzo di via Larga (Palazzo Medici Riccardi) si servivano sontuosi e memorabili banchetti, allestiti con un lusso e un gusto unici, e divenuti famosi presso tutte le corti italiane.
Si mangiavano ricette di cucina, realizzate con ingredienti della Toscana. Alcune erano ricette veloci da realizzare, altre ricette di cucina semplici e genuine. Le migliori ricette di cucina prevedevano l’utilizzo di cacciagione o carne elaborata con spezie ed aromi, servite in tavola con veri e propri apparati scenici.
Si mangiavano “Servizi di credenza” ovvero buffet freddi e “Servizi di cucina” buffet caldi. Così si susseguivano i vari “Servizi” fino ad arrivare ad un “giro di dolci” come diremo oggi!
Da Leonardo da Vinci sappiamo quali erano alcune pietanze che venivano preparate per i banchetti:
- Orecchie di maiale allo spiedo;
- Creste di gallo con molliche;
- Gabbiano in pastella;
- Piatto di girini;
- Ghiro farcito.
Ecco alcune pietanze che avreste mangiato invitati alla corte dei Medici e che potete preparare, anche senza apparati scenografici:
Nell’epoca di Lorenzo il Magnifico venivano preparati con del pane raffermo, in luogo delle patate. Chi poteva permetterselo, in quanto più costosi, gustava gnocchi di pane con aggiunta di mandorle nell’impasto.
Il Pasticcio era piuttosto frequente nelle tavole rinascimentali. Alla corte rinascimentale di Lorenzo il Magnifico (e nei banchetti delle varie corti) la doratura veniva fatta con un vero velo d’oro.
Come indica lo stesso nome, è tipico della maremma toscana. Durante il Rinascimento, la Maremma era una terra di cavalli, con numerosi allevamenti. Ovunque pascolavano cavalli dei signorotti fedeli al Granducato e delle nobili famiglie fiorentine. Si deve a Lorenzo il Magnifico l’incrocio con il cavallo arabo, ottenendo una qualità di cavalli molto resistenti alla fatica, dal carattere fiero, energico. Questa razza viene utilizzata ancora oggi per rincorrere e marchiare il bestiame, accompagnando i butteri nelle loro attività.
Pici alla guanciola di cinta senese
La carne di maiale rientra nella tradizione della cucina italiana ed era particolarmente gradita a Lorenzo il Magnifico, che come il padre soffriva di gotta.
Riso al nero di seppia alla fiorentina
Nel Rinascimento il riso ha il suo momento di gloria. Veniva mangiato frequentemente perchè si riteneva che riuscisse a scogliere ogni tensione esistenziale e rassicurasse gli animi, antidoto naturale all’angoscia e al dolore.
Il riso viene ad avere un posto di rilievo anche all’Expo 2015.
Zuppa di orzo perlato con ceci e cavolo
Le zuppe a base di orzo sono piuttosto diffuse nel Rinascimento. Dalle semplici minestre ai preparati più saporiti, vengono ad essere apprezzati nelle case delle persone di bassa estrazione, così come nelle mense dei ricchi signori e nelle Corti.
Anche oggi, il valore apportato dall’orzo alla alimentazione è tornato di piena attualità, grazie all’Expo 2015, in cui un’area viene dedicata proprio ai cereali.
L’anatra è un alimento, che preparato in diverse maniere viene proposto nei ricettari del Rinascimento. Era un piatto gradito in occasione di banchetti e sulle tavole imbandite delle corti e dei ricchi mercanti del tempo.
Piaceva molto anche a Lorenzo il Magnifico, che apprezzava l’anatra cucinata con diversi ingredienti, tanto che le allevava nelle sue due residenze in campagna, Villa a Camaiano e a Castello di Cafaggiolo.
Nell’epoca del Magnifico il cioccolato prima di venire degustato in nere tavolette dolci, veniva adoperato come cacao amaro, una novità in cucina appena arrivato dalle Americhe, utilizzato per insaporire piatti a base di selvaggina.
Una pietanza i cui abbinamenti possono sembrare curiosi, ma sono tipici della Firenze di Lorenzo il Magnifico. E ci consente di ricondurci all’Expo 2015, dove il cioccolato viene ad avere un posto particolare in un cluster dedicato, come “Cibo degli dei”!
Coniglio alla maniera di Cafaggiolo
A Cafaggiolo Lorenzo il Magnifico aveva un castello in cui andava per trascorrere momenti all’aria aperta, nel parco e giardino tutto intorno e dove faceva realizzare banchetti ricchi di selvaggina e leccornie.
Il fagiano era un piatto prelibato, protagonista dei banchetti indetti da Lorenzo il Magnifico, dove la fastosità della tavola era impreziosita da effetti scenografici delle pietanze.
Lombata di vitellone alla fiorentina
Secondo la tradizione la bistecca alla fiorentina deve il suo esordio alla celebrazione della festa di San Lorenzo e alla famiglia dei Medici!
In occasione di San Lorenzo, il 10 agosto, la città si illuminava della luce di grandi falò, dove venivano arrostite grosse quantità di carne di vitello che venivano poi distribuite alla popolazione.
L’uso della carne di vitello e manzo macellata si diffuse ampiamente proprio durante il Rinascimento. E il vitello piaceva molto anche a Lorenzo il Magnifico, tanto che ai vasti possedimenti di famiglia, aggiunse anche un allevamento molto numeroso di bovini, fatti venire dalla Lombardia, capace di assicurargli il rifornimento esclusivo di latte, burro e formaggi freschi.
Dunque il territorio diviene il luogo dove attingere gli ingredienti, genuini e naturali. Concetto che viene ad essere fortemente espresso proprio dalla manifestazione internazionale Expo 2015.
I Berlingozzi risalgono al 1400, e sono tipici della zona di Lamporecchio. Sono gustosi tarallucci all’anice semplici e facili da preparare. Ideali da intingere in un buon liquore o nel vino.
Ce ne parla lo stesso Lorenzo il Magnifico in un suo componimento poetico.
Il cialdone era apprezzato da Lorenzo dei Medici. Si tratta di una dolce cialda, semplice ma gustosa, che veniva cotta all’interno di forme speciali (Oggi vi sono delle piastre apposite). E la ricetta ci viene data proprio da Lorenzo il Magnifico nel ” Canto dei cialdoni “.
Bernardo Buontalenti realizzò il famoso gelato fiorentino per la prima volta il gelato nel 1559 per Cosimo dè Medici, in occasione dell’inaugurazione della Fortezza del Belvedere, da lui progettata, con il compito di stupire gli ospiti italiani e stranieri con un dolce raffinato, insolito e mai gustato sino ad ora.
Il gelato del Buontalenti è uno dei protagonisti di Expo 2015
Siamo a Firenze, alla corte dè Medici. Viene indetto un concorso gastronomico, dal tema “Il piatto più singolare che si sia mai visto”. Partecipano molti cuochi toscani, ma la vittoria va a un certo pollivendolo di nome Ruggeri, che aveva presentato il “sorbetto”.
Questa torta viene denominata nella versione conosciuta come “Torta rinascimentale con crema bisbetica”. Noi abbiamo voluto dedicarla a Lorenzo il Magnifico, perchè amava i limoni che aveva fatto coltivare in serra nella sua residenza a Poggio a Caiano.
La coltivazione del limone per uso ornamentale raggiunse in Italia il suo apice proprio in Toscana durante il Rinascimento quando la potente famiglia dei Medici aveva una collezione di agrumi, fra i quali vi erano molte piante di limone, famosa in tutta l’Europa del tempo.
Il limone viene valorizzato anche in occasione dell’Expo 2015, annoverato tra le 10 piante aromatiche da coltivare in balcone.
Biscotti secchi a base di uova, zucchero e scorsa di limone. Ce ne parla lo stesso Lorenzo il Magnifico in un suo componimento poetico.
Frutta secca
La frutta secca non mancava nei banchetti dei ricchi signori del tempo. A conclusione del pasto, ecco arrivare sulla tavola noci, nocciole, mandorle e altri semi oleosi.
E quali tovaglie?
La tovaglia in occasione dei banchetti è ancora più raffinata di quella usata quotidianamente nelle classi agiate.
E si preferivano quelle bianche, di lino o cotone, con fasce blu lungo i lati, dette le “Perugine” e quelle con ricami ricchissimi dorati.